Oggi vi portiamo a Stresa, la perla del Lago Maggiore. Andiamo alla scoperta dei suoi splendidi parchi, incominciando da Villa Pallavicino. La tenuta si sviluppa intorno alla villa ottocentesca su un’area di circa 20 ettari di particolare pregio naturalistico.
Tra i maestosi viali alberati è possibile ammirare essenze vegetali esotiche e uno splendido esempio di giardino all’italiana, ma i veri protagonisti sono gli animali: oltre 40 le specie tra mammiferi e uccelli tropicali, come canguri, zebre, lama e pappagalli, tutto questo per la gioia dei bambini che possono anche usufruire del parco giochi e del trenino.
Saliamo in collina fino ai 780 metri della frazione Alpino: ci attende il Giardino Botanico Alpinia, l’attrazione principale è la stupenda vista. Nel 1934 il naturalista svizzero Henry Correvon definì l’Alpinia “il belvedere più bello del mondo”.
È difficile dargli torto una volta giunti fin qui: il panorama sul Verbano è maestoso, con le Isole Borromee in primo piano e le montagne sullo sfondo, una visione magnifica dalla quale sarà arduo separarsi.
Ma il parco è innanzitutto un giardino botanico, e merita di essere apprezzato per la ricchezza delle specie qui conservate: oltre 700, provenienti dall’arco alpino
ma anche dall’America e dall’Oriente.
Pochi chilometri ci separano da Gignese. Per scoprire la storia di questa comunità non può mancare una visita al Museo dell’Ombrello, che racconta una professione profondamente radicata in queste terre. Nel Vergante erano quasi 200 le dinastie di ombrellai, che dal Lago Maggiore si spostarono in tutt’Italia e all’estero facendo conoscere la propria maestria artigianale.
Una tradizione celebrata anche nella vicina Carpugnino, con la curiosa statua del gatto con l’ombrello, situata proprio di fronte alla stupenda chiesa romanica di San Donato, risalente all’XI secolo. Le 14 cappelle barocche della via crucis e la torre della biblioteca completano un quadro d’insieme davvero suggestivo.