“oggi restiamo a Varese”… “ma una Varese che sembri un borgo”… “circondato dalla natura”… “da dove partire per fare belle passeggiate nel verde”… insomma andiamo al borgo di Velate (così si chiamava fino al 1939)… la Rasa di Varese.
Ci muoviamo dal centro di Varese verso il Brinzio, percorriamo la Strada Provinciale n. 62 e, dopo circa sette chilometri, parcheggiamo la macchina e ci addentriamo a piedi nel vecchio borgo della Rasa, che si sviluppa sul versante est dell’omonima valle.
Ci ritroviamo all’interno del Parco del Campo dei Fiori, a est del Sacro Monte, circondati dai monti Legnone e Pizzella, Chiusarella e Martica; il fiume Olona ha la sua sorgente principale pochi chilometri a nord dell’abitato. Il borgo è ricco di fascino, immutato da secoli.
Passeggiando fra le strade strette e piene di ciottoli, puoi ammirare le abitazioni della tradizione, case basse e antiche, e la vecchia chiesa di san Gottardo, edificata alla fine del 1400.
Le origini della Rasa si perdono nella notte dei tempi: sul prato de “La Riana” è stata rinvenuta una necropoli di epoca romana con suppellettili, vasellame, monete coniate e cesoie per la tosatura degli animali (puoi ammirare i reperti al Museo di Villa Mirabello a Varese), testimonianza di insediamenti di popolazioni dedite all’agricoltura e all’allevamento del bestiame.
Nel mese di novembre non puoi perdere il tradizionale mercatino “Luci di Natale alla Rasa” per le vie del paese, un viaggio nel passato e nella tradizione fra bancarelle, giochi, intrattenimento e musica.
A cura di BP, una milanese a Varese
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