Gentilissimo Governatore avv. Attilio Fontana,
ho letto che lei definisce il ponte di Genova “speranza” per tutti, compresi i Lombardi.
Anche a Varese c’è un ponte. Non è autostradale, ma è un ospedale materno infantile.
Un ponte che la speranza di essere un orgoglio lombardo ce l’aveva, ma è rimasta più e più volte delusa da una politica che oggi urla tanto contro la burocrazia, ma che nella burocrazia ha fatto e sta facendo affondare le aspettative dei piccoli pazienti, mamme, donne e di tutto il territorio.
L’avventura dell’Ospedale Del Ponte è partita nel lontano 2005, sostenuto da Il Ponte del Sorriso Onlus che, oltre ad averne pagato la progettazione preliminare e definitiva per diverse centinaia di migliaia di euro, ha donato qualche milione di euro in apparecchiature, arredi, accoglienza e progetti vari.
Tutto iniziò con la sua benedizione, tanto che organizzò sull’argomento, come Sindaco di Varese, ben due Stati Generali della Sanità, eh sì proprio gli Stati Generali, nel 2006 e poi ancora nel 2008, affinchè fosse chiaro a tutti il progetto e non vi fossero resistenze.
Fin dall’inizio era prevista una terza fase di ristrutturazione che la Regione Lombardia, ahimè, non ha mai finanziato, nonostante mille promesse, mille dichiarazioni d’intenti e tre impegni vincolanti di giunta, per ben due volte durante il suo mandato, negli ultimi due anni.
Giusto per stare in tema, senza l’ultimo blocco di lavori, sarebbe come un’autostrada senza i raccordi autostradali che rendono usufruibile l’opera appieno. Mancano, infatti, gli spazi per servizi essenziali come ambulatori, studi medici, aule per la formazione del personale, per attività sanitarie già esistenti e penalizzate da ambienti angusti ed inadeguati, per accorpare tutto ciò che ancora è sparso in altri edifici fuori dal Del Ponte Non c’è nemmeno una hall/punto informazioni degna di questo nome. La mensa del personale è rimasta quel container che avrebbe dovuto essere provvisorio e che, invece, occupa da tanti anni la piazzola davanti alla villa protetta dai beni ambientali, rendendo tutto molto degradante. Per l’ennesima estate mamme che partoriscono e mamme con gravidanze a rischio non potranno contare sull’aria condizionata. Il nuovo padiglione Michelangelo è stato costruito praticamente appoggiato al fatiscente ottagono, in deroga fino al suo abbattimento, chiudendo letteralmente le finestre e ogni scorcio di luce alla Neuropsichiatria Infantile, creando una visione da shining a ragazzi già psicologicamente fragili. La lista è molto più lunga ma mi fermo quì.
Adesso si procede mettendo una pezza di qua e un’altra di là, ma lei capisce che senza i finanziamenti necessari il nostro ponte rimarrà sempre incompleto, non concluso … senza speranza.
Emanuela Crivellaro, Presidente Il Ponte del Sorriso Onlus