Dopo il successo della messa in onda di “Christus Patiens”, produzione dell’edizione 2019, e viste le tante richieste di poter godere in questi giorni di veri momenti di bellezza che rinfranchino mente e cuore, Andrea Chiodi, direttore artistico insieme a Giuditta Lombardi e Serena Martucci e all’Associazione Tra Sacro e Sacromonte, hanno pensato di costruire un piccolo cartellone fuori programma.
In questi anni alcuni dei più grandi nomi del teatro italiano sono andati in scena tutti i giovedì di luglio alla Terrazza del Mosè sopra Varese, anfiteatro naturale tra i luoghi più suggestivi di Lombardia: “Nasce così il desiderio di regalarvi “I giovedì fuori festival”, serate del passato aspettando di capire quando potremo rincontrarci e con quale modalità. Quindi, mentre lavoriamo per capire come e su cosa tornare a riflettere, sorridere ed emozionarci insieme al Sacro Monte, abbiamo pensato di riprendere dal nostro archivio alcuni spettacoli di edizioni passate e regalarvi una stagione aspettando “Tra Sacro e Sacro Monte” 2020, rispettando la tradizione dei giovedì”, spiega Andrea Chiodi.
“I giovedì fuori festival” saranno on line sulla pagina Facebook Tra Sacro e Sacro Monte a partire da giovedì 23 aprile con Giorgio Albertazzi che fu grande protagonista nel 2014, insieme ad una grande corale diretta dal maestro Gabriele Conti: Cori da “La Rocca” di T.S. Elliot, testo importantissimo che pone una domanda da sempre attuale, al centro di questo testo: “E’ la Chiesa che ha abbandonato l’umanità o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa?”
Gli appuntamenti proseguiranno per tutti i giovedì seguenti fino alla fine di maggio.
Giovedì 30 aprile – Deve trattarsi di autentico amore per la vita. Luglio 2014.
Tre grandi attrici con le parole di una donna straordinaria come Etty Hillesum, donna che ha saputo stare davanti al dolore e alla solitudine con una positività nuova, cosa che da subito ha entusiasmato nel programmarlo – sempre nel 2014 – con tre interpreti che poi sono diventate vere amiche del festival: Maddalena Crippa, Laura Marinoni e Federica Fracassi.
Giovedì 7 maggio – Vergine Madre. Luglio 2015, con Lucilla Giagnoni. Lo spettacolo prende il titolo dalle preghiere di Dante a cui una delle più interessanti autrici e interpreti del nostro teatro dà voce.
Giovedì 14 maggio – Il canto dell’usignolo. Luglio 2016. Un grande maestro della scena teatrale come Glauco Mauri che insieme a Roberto Sturno hanno portato a Tra Sacro e Sacro Monte un bellissimo viaggio nell’opera di Shakespeare.
Giovedì 21 maggio – Magnificat. Luglio 2017. Un appuntamento che da molti hanno chiesto di rivedere e ascoltare. Arianna Scommegna, interprete superlativa di Magnificat di Alda Merini, in un allestimento che ha saputo far risuonare il grido poetico della grande poetessa milanese.
Giovedì 28 maggio – Interrogatorio a Maria. Luglio 2017. Chiude questa stagione un omaggio ad un grande autore caro al festival con la voce importante del teatro e più volte protagonista al Sacro Monte: Elisabetta Pozzi con Interrogatorio a Maria, di Giovanni Testori, un testo che prepotentemente ci interroga anche sulla situazione mondiale che stiamo vivendo in questi mesi.
E come nella tradizione del festival, grandi autori e grandi interpreti per “I giovedì fuori festival”, aspettano di poter nuovamente incontrare il pubblico.
“Crediamo sia importante regalare momenti di bellezza che non possono in alcun modo sostituire il teatro del vivo: se quella magia non ci fosse stata ogni giovedì di luglio da quella estate del 2009, oggi non potremmo godere di queste imperdibili serate in video”, conclude Chiodi.
SINOSSI
Cori da “La rocca” di Eliot
“Dov’è la vita che abbiamo perduto vivendo?”
Davanti alla tragica situazione sociale, all’apatia e alla noia con cui frequentemente trascorre l’esistenza, si eleva il grido di domanda universale emblematicamente affidato da Eliot a cori di lavoratori, operai e disoccupati a cui fa da contrappunto la voce della Straniera: la Chiesa. Il poema, destinato alla rappresentazione e composto negli anni Trenta per sostenere la costruzione di parrocchie nei quartieri popolari londinesi, si rivela oggi eccezionalmente attuale, ponendo a tema la desolazione, la vita senza significato ultimo e il destino della Storia e della Chiesa nel mondo.