Prendi la macchina e fatti coccolare dalle morbide curve che partono da Sant’Ambrogio direzione Valcuvia. Lasciata la città, la strada ti conduce verso il Brinzio, incantevole borgo a circa 11 chilometri da Varese, incastonato nella valle fra i monti Campo dei Fiori e Martica.
Al primo semaforo alle porte del borgo, percorri la strada che svolta a sinistra e, dopo qualche decina di metri, svolta nuovamente a sinistra. In una manciata di minuti, attraversando un breve percorso sterrato, ti troverai sulle sponde del laghetto di Brinzio, piccolo specchio d’acqua di origine morenica. La leggenda narra che nei primi anni trenta dello scorso secolo, un giorno di primavera, in seguito ad un temporale molto violento, un boscaiolo avvistò nel laghetto un mostro marino simile ad una balena. Alla notizia, la popolazione del paese accorse con ramazze, zappe, badili e rastrelli per pescare il grande pesce. Una volta portato il grande “pesce” verso la riva, si resero conto che si trattava di un’illusione ottica, e che la presunta “balena” altro non era che il tronco di un castagno centenario di grandi dimensioni finito in acqua in seguito al taglio dei boschi e al temporale.
La leggenda è giunta sino ai giorni nostri, tanto che la “balena” è diventata il simbolo della pro loco di Brinzio.
Il laghetto è incantevole, dal 1994 zona di Riserva Naturale Orientata, tutelata e controllata dagli operatori del Parco del Campo dei Fiori. Un gioiello di rara bellezza, incastonato nella natura, circondato sulla sponda meridionale da ontani neri (alberi dal fusto dritto e dalla chioma densa della famiglia delle betullacee, caratteristici dei luoghi umidi) e da canneti palustri. A filo d’acqua spuntano foglie galleggianti, lamineti e cladieti. Ricco di specie ittiche, trote, lucci e trinche, in primavera è area di riproduzione per piccoli anfibi, i rospi comuni.
D’inverno, complici le temperature molto basse nella valle, puoi ammirarlo completamente ghiacciato e innevato. Durante la bella stagione puoi fare un pic nic nell’area attrezzata con panchine e tavoli di legno, pescare (previo richiesta di autorizzazione), oppure, molto più semplicemente, rilassarti, e lasciarti sorprendere da questo raro e affascinante ecosistema.
A cura di B.P. una milanese a Varese
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