Oggi andiamo a giocare (nel vero senso della parola) in uno dei monumenti romanici più noti della Provincia, il Chiostro di Voltorre, sito sulla riva settentrionale del lago di Varese.
Ci facciamo accompagnare dagli animatori dell’associazione di promozione sociale ReMida, che promuove la cultura ambientale, educativa e sociale nel territorio, nel comporre un “mandala” con materiali di recupero e riuso. Il che è divertente, creativo ed ecologicamente corretto.
Parlano tutti di economia circolare, ma qui al Chiostro il riuso si pratica sul serio.
Dove ci troviamo esattamente? Qual’è la storia di questo luogo magico? In epoca medioevale il Chiostro era parte di un fiorente complesso monastico, gestito prima dai benedettini e successivamente dai canonici lateranensi.
L’edificazione è legata allo scultore locale Lanfranco da Ligurno (lo stesso che contribuì alla chiesa di S. Maria del Monte a Velate). Nei secoli ha attraversato più passaggi di proprietà e alterne vicende, anche di espropriazione.
Il complesso viene frazionato, e utilizzato come residenza rurale e deposito di attrezzi agricoli. Solo verso la fine del XIX secolo si incomincia a recuperare il valore artistico dell’intero complesso. Si interessano al Chiostro, e si adoperano per avviare i restauri, numerosi esponenti del mondo della cultura: dall’architetto Luca Beltrami al pittore Luigi Conconi, allo scultore Ludovico Pogliaghi.
Dal 1978 in possesso alla Provincia di Varese, il Chiostro è oggi luogo privilegiato per mostre, esposizioni, eventi educativi e culturali. Grazie alle associazioni del territorio, il Chiostro propone attività e servizi al pubblico che uniscono gli aspetti storici, culturali e ambientali.
Decisamente un luogo magico.
A cura di BP, una milanese a Varese
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