Organizzare centri estivi e attività strutturare per bambini e ragazzi da proporre alle famiglie di Varese, realizzando un vero patto educativo territoriale. È stato questo il tema al centro del tavolo tecnico convocato questo pomeriggio dall’assessore ai Servizi educativi Rossella Dimaggio. Alla riunione hanno partecipato l’assessore all’Ambiente Dino De Simone e i rappresentanti degli oratori, delle cooperative, dell’Università dell’Insubria, delle scuole parificate e delle associazioni che si occupano di attività per ragazzi e bambini. “Stiamo lavorando da diverso tempo a progetti da mettere in campo per offrire alle famiglie una opportunità per questa estate – afferma l’assessore Rossella Dimaggio – ma dovevamo aspettare le linee guida inserite nei decreti firmati ieri dal Governo. Come Comune siamo pronti e determinati ad investire risorse per costruire, insieme alle tante realtà varesine, delle proposte per i bambini e i genitori che lavorano”.
Scuole dell’infanzia che potranno svolgere attività estive per i più piccoli dai 3 ai 5 anni. Centri estivi, laboratori e servizi di baby sitting. E ancora: spazi all’aperto, oratori e parchi dove proporre attività ludico ricreative per bambini e ragazzi. Queste alcune delle proposte emerse oggi dal tavolo tecnico che ora verranno valutate tenendo conto delle regole previste dai decreti del Governo e della Regione. “Non sarà facile con l’obbligo del distanziamento per evitare contagi – prosegue l’assessore Dimaggio – ma stiamo facendo di tutto per poter offrire alle famiglie, nella maggiore sicurezza possibile, attività strutturate per questa estate, che come da decreto potranno partire dal 15 di giugno. Ho anche sentito i 5 presidi degli istituti comprensivi di Varese e sono d’accordo per aprire le scuole e metterle a disposizione di associazioni e oratori che dovessero avere bisogno di più spazio. Con gli oratori, le parrocchie, le cooperative, le associazioni e tutte le realtà che si occupano di educazione stiamo costruendo poi delle proposte da rivolgere ai bambini e ragazzi più grandi per supportare i genitori che lavorano e dare una opportunità di socializzazione ai nostri figli. La rete che abbiamo sviluppato da settimane è stata attivata proprio per analizzare la situazione che stiamo vivendo e trovare delle risposte che possano soddisfare le esigenze delle famiglie e dei nostri figli”.