Un fondo di emergenza a sostegno degli studenti di famiglie in difficoltà per il coronavirus è la novità più significativa del nuovo piano di misure economiche dell’Università dell’Insubria. La manovra è stata discussa e ratificata dal Consiglio di amministrazione e dal Senato accademico, che si sono riuniti a distanza il 22 aprile: nella sede varesina dell’ateneo erano presenti soltanto, nel rispetto delle norme di sicurezza, il rettore Angelo Tagliabue, il prorettore Stefano Serra Capizzano e il direttore generale Marco Cavallotti, mentre tutti gli altri membri delle due assemblee erano collegati con Microsoft Teams dalle loro case.
È stato stanziato un fondo di emergenza che prevede una riduzione, fino a un massimo di 1000 euro, del saldo del contributo per l’anno accademico 2019-2020. Possono farne richiesta tutti gli studenti che si trovino ad affrontare serie difficoltà economiche a seguito dell’epidemia Covid19, per esempio la cassa integrazione di un genitore, la perdita di un reddito legato ad attività professionali o commerciali sospese o, nei casi più gravi, il decesso di un familiare per coronavirus. Le domande vanno presentate sul portale dei servizi web del diritto allo studio dal 27 aprile al 29 maggio; la scadenza del saldo è stata posticipata al 3 giugno.
«In questo momento di incertezza e di difficoltà che il nostro Paese sta vivendo – commenta il rettore Angelo Tagliabue –, abbiamo scelto di tutelare per primi gli studenti e il loro futuro e di farlo subito, con azioni concrete. Con il fondo di emergenza e le altre agevolazioni a sostegno delle famiglie, l’Università dell’Insubria vuole operare responsabilmente in questo scenario macro economico tutto da scrivere, in cui bisogna cogliere con prontezza le nuove sfide mettendo in campo la forza del sapere e la capacità di innovazione».
Tra i provvedimenti più importanti della manovra appena approvata ci sono anche l’innalzamento della soglia della No Tax Area da 13mila a 20mila euro, la sospensione del pagamento delle rette dei collegi a partire da marzo per tutti gli studenti che hanno lasciato temporaneamente le strutture, la rateizzazione del contributo universitario senza obbligo di documentazione, il pagamento anticipato del saldo della borsa di studio regionale che sarebbe stato in programma a luglio.
Intanto l’ateneo prosegue tutte le sue attività a distanza. La didattica fa registrare circa 9mila accessi al giorno con l’85 per cento degli insegnamenti a pieno regime online, si sono già laureati da casa 653 studenti e sono iniziati gli esami, sia orali che scritti. Anche i servizi di segreteria e le pratiche amministrative sono assicurati, con il personale che è stato rapidamente dotato dei mezzi tecnologici per lo smart working. E sarà virtuale anche l’open day, in programma venerdì 15 maggio sul sito www.uninsubria.it, con una serie di incontri e proposte online che proseguirà per tutta la settimana successiva.