Per tradizione, l’ultima settimana di gennaio, che termina con il 31, giorno in cui si fa memoria liturgica di San Giovanni Bosco, in casa salesiana si vive la settimana dell’educazione: occasioni di riflessioni e di incontro prima della festa del 31 mattina che prevede tutta la scuola salesiana, dai più piccini ai più grandi prima partecipare alla santa messa poi scatenarsi in un giocone in cui i ragazzoni del Liceo saranno impegnati in squadra con i piccoli della primaria e con i medi della secondaria: e … Vinca la squadra migliore!
Per tutti pane e salame, come faceva don Bosco, che lo distribuiva ai giovani che arrivavano a lui, chiunque fossero, da ovunque arrivassero. Oggi abbiamo i vegetariani ed i vegani, ma una buona parola, un momento di ascolto, un sorriso non li facciamo mancare nemmeno a loro!
La scuola salesiana varesina, mantiene la tradizione ed il carisma del Padre fondatore ma, come ovvio, sta al passo con i tempi e cerca di aggiornare costantemente la didattica, di offrire una proposta educativa che consenta ai ragazzi di giocare al meglio le carte nel proprio futuro: ecco quindi il legame con il territorio, che fa passeggiare i piccoli nella città, li fa incontrare alla biblioteca dell’infanzia, nei nostri splendidi giardini; oppure le gare di coding in RAI o i Project Work finanziati dalla Camera di Commercio della città.
Ragione, Religione e Amorevolezza i pilastri del sistema preventivo, che sono di un’attualità travolgente: quanto oggi abbiamo bisogno di aiutare i nostri ragazzi a sviluppare senso critico, pensiero razionale, capacità di confronto e di cooperazione? Quanto abbiamo bisogno di far da loro emergere il confronto con la dimensione spirituale della vita, il confronto con l’altro e con l’Altro da sé? Quanto occorre far recuperare oggi alle giovani generazioni lo sguardo sereno sulla realtà, che non vuol dire sciocco, banale, superficiale o semplicista, ma obiettivo, sensato, a volte misericordioso …
Formare buoni cristiani ed onesti cittadini era e resta il fine del sistema preventivo di don Bosco il quale, secoli prima di molti attuali impianti psicopedagogici, ha centrato il suo approccio educativo proprio sul formare persone a tutto tondo, a 360 gradi.
‘Amate ciò che i giovani amano ed essi ameranno ciò che voi amate’: è la sfida che ci ha consegnato don Bosco e che tutti i giorni facciamo nostra in rete con le nostre famiglie, con i piedi ben radicati nella nostra città.
Marina Consolaro
Referente per l’Inclusione
Scuola Maria Ausiliatrice di Varese
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