Domenica 19 Marzo alle ore 15:00 nella Chiesa Parrocchiale di Castiglione Olona (via Verdi, 15) si terrà l’inaugurazione del nuovo organo Mascioni op. 1199. Il Vicario Episcopale di Varese, mons. Franco Agnesi benedirà il nuovo strumento, che è stato voluto dalla comunità parrocchiale nel 50mo anniversario della posa della prima pietra della chiesa e nel 25mo di ordinazione sacerdotale del parroco don Ambrogio Cortesi. Seguirà il concerto inaugurale eseguito dal M° Comm. Giancarlo Parodi.
Il nuovo organo – Il nuovo organo Mascioni op. 1199 della Chiesa Parrocchiale di Castiglione Olona è stato concepito per sostenere la vita liturgica della Comunità cristiana, ciò nonostante molta è la grande letteratura organistica che potrà essere eseguita su questo strumento. I somieri e le canne sono collocati sulla balconata situata alle spalle del presbiterio, mentre la consolle, a trasmissione elettrica, che ne permette quindi l’uso a distanza, è posta al piano della Chiesa. Due sono le tastiere, ciascuna di 61 note (Do1 – Do6), mentre la pedaliera concavo-radiale è di 32 note (Do1 – Sol3).Il design dello strumento ben si inserisce nelle linee verticali caratteristiche dell’architettura dell’edificio. Anche il legno, di cui sono fatte alcune canne dei registri del pedale, è stato valorizzato per armonizzare l’organo con la boiserie dell’altare. L’intonazione, particolarmente curata, è stata eseguita da Franco Nicora: iniziata in laboratorio è stata perfezionata in loco, per verificare la risposta acustica dell’ambiente, con i risultati che si potranno presto apprezzare.
Il concerto – Un programma straordinario sotto ogni profilo, sia per impegno tecnico e interpretativo sia perché scandito da brani e autori quanto mai vari e sorprendenti. Potremo ascoltare l’esecuzione di pezzi celeberrimi quale la Toccata e fuga in re minore BWV 565, una delle opere per organo più conosciute di Johann Sebastian Bach, nonché una delle più celebri e classiche composizioni di musica barocca; composizioni di Padre Davide da Bergamo (1791 – 1863), al secolo Felice Moretti, influenzate dal gesto operistico orchestrale dell’epoca in cui visse, ma genuina espressione della tradizione lombarda. Ma il programma spazierà fino all’’800 e al ‘900, saranno infatti proposte musiche di Henry Marcellus Higgs (1855-1929) e di Kenneth Leighton (1929–1988).
Il maestro – Giancarlo Parodi è dal 1963 organista della Basilica di Santa Maria Assunta in Gallarate. Già titolare della cattedra di organo e composizione organistica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, è Emerito di organo principale al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma, docente alla Scuola diocesana di musica “Santa Cecilia” di Brescia, fondatore e presidente onorario a vita dell’Associazione organistica “Renato Lunelli” di Trento. È Commendatoreal merito della Repubblica Italiana e Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno della Città del Vaticano. Rilevante la sua attività concertistica in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Russia, Siberia, Messico, Corea e Repubblica Dominicana. Copiose le riprese radiofoniche e televisive delle più importanti reti italiane ed estere. Ha al suo attivo un cospicuo numero di incisioni (circa sessanta) con musiche di J.S. Bach, della famiglia Bach e di compositori del Settecento, Ottocento e Novecento. È invitato a far parte della giuria in concorsi organistici internazionali e nazionali, a tenere masterclass e corsi di perfezionamento in Italia e all’estero.
La Famiglia Mascioni conduceuna delle più antiche fabbriche d’organi d’Europa: attiva dal 1829,nei suoi laboratori l’arte organaria si tramanda di padre in figlio, da sei generazioni costruisce nuovi organi e da 40 anni restaura organi storici. Da lungo tempo si occupa della manutenzione degli organi della Basilica di San Pietro in Vaticano e sono quasi 1200 gli strumenti costruiti sinora, tra i più noti quelli del Duomo di Milano, della Basilica del Santo a Padova,della Basilica di S. Francesco ad Assisi nonché delle Cattedrali di Tokyo, Lugano e Santiago de Compostela.All’interno del laboratorio di Azzio il lavoro procede secondo regole artigianali antiche e scrupolose. La fabbrica è divisa in piccoli ambienti: fonderia, falegnameria, luoghi di assemblaggi; accanto agli attrezzi di tradizione per fondere il metallo e lavorare il legno trovano posto, negli uffici al piano superiore dell’opificio, computer dotati di avanzatissimi software per l’elaborazione grafica dei progetti. Quello dei Mascioni è un artigianato che rispetta e tramanda l’antico senza disdegnare ogni novità tecnologica.La ricerca della qualità significa innanzi tutto dare ad ogni strumento una sua individualità come composizione fonica, architettura, intonazione, poiché ogni ambiente, ogni richiesta della committenza ha caratteristiche sue proprie.La cura nella scelta dei materiali è elevatissima: viene data assoluta preferenza ai legnami massicci conservati in appositi magazzini all’interno della fabbrica. Le canne metalliche sono realizzate secondo il procedimento tradizionale: la fusione e il getto della lastra su tavolo, la lavorazione dello spessore, il taglio, la messa in forma e la saldatura.